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Qualcosa sta cambiando...ItadoNews VIII


… dal lockdown più serrato, dallo stretto isolamento, qualcosa sta cambiando, qualche spiraglio si sta aprendo verso una situazione a più ampio respiro e... #noicisiamo!

A livello globale un periodo molto difficile si è abbattuto sulle nostre esistenze; il Covid 19 non ha risparmiato nessun luogo del pianeta. 

Un’altra tragedia a livello globale, che ultimamente è passata in secondo piano, è il problema dell’inquinamento; sempre più, in un’era di globalizzazione, anche i problemi sono “globali”, inevitabilmente.

Anche la nostra mente, e quella dei governanti, dovrebbe diventare “globale” per affrontare in modo differente i problemi che riguardano tutti; è inutile, oltre che dannoso, ostinarsi a guardare in modo egoistico al proprio “orticello”.

Dovremmo forse tutti fare un giro nello spazio, tanto per farci un’idea: quasi tutti gli astronauti e cosmonauti vivono un profondo cambiamento cognitivo nella loro consapevolezza che viene definito “overview effect” ovvero “effetto della veduta d’insieme”.

Questo effetto fa riferimento all'esperienza di vedere in prima persona la realtà della Terra nello spazio, la quale viene subito percepita come una piccola, fragile sfera della vita, "appesa nel vuoto", avvolta da una sottile atmosfera che la protegge dall'ambiente esterno. Dallo spazio, sostengono gli astronauti, i confini nazionali svaniscono, i conflitti che dividono le persone diventano meno importanti e la necessità di creare una società planetaria, con la volontà unitaria di proteggere questo "pallido punto azzurro nello Spazio”, diventa evidente ed imperativo.

La possibile esistenza dell'effetto “overview” venne teorizzata dallo scrittore Frank White già nel 1987 dopo aver intervistato 29 astronauti.

Neppure la pandemia ha reso possibile il cammino in questa direzione; in una precedente nostra newsletter avevamo sottolineato l’etimologia greca del termine “crisi” come “opportunità” per migliorarsi. A questo punto potrebbe essere il momento per fare un piccolo bilancio e vedere se, e come, siamo migliorati..

I risultati, su grande scala, non sono confortanti: dall’emergenza Covid 19 e dal riscaldamento globale siamo passati, senza aver risolto i due precedenti, ad un terzo grave problema, nuovamente “globale”: l’inquinamento da mascherine e guanti! Niente da fare, il pianeta ha respirato un po’ in quei due mesi in cui gli uomini sono stati chiusi in casa, per poi ritrovarsi… peggio di prima. Una stima del Politecnico di Torino dice che per la Fase 2, in cui verranno progressivamente riavviate attività produttive e sociali, serviranno 1 miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti al mese; se anche solo l’1% delle mascherine venisse smaltito non correttamente e magari disperso in natura questo si tradurrebbe in 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente. Considerando che il peso di ogni mascherina è di circa 4 grammi questo comporterebbe la dispersione di oltre 40 mila chilogrammi di plastica in natura: «Uno scenario pericoloso che va disinnescato», dichiara il WWF.

È da settimane ormai che gli ambientalisti sottolineano la gravità di questa situazione e ne spiegano le conseguenze; ma non è il caso di essere “ambientalisti”, basterebbe essere persone responsabili.


La situazione politica ugualmente non ha fatto tesoro della crisi e ritornano gli odi e il razzismo che, forse, erano stati in “isolamento” anche loro. Basti pensare a tutta la polemica per la regolarizzazione dei braccianti, considerati non “esseri umani”, bensì braccia da lavoro per l’agricoltura, privi di anima, sentimento, affetti e sogni. E alle forme di odio e razzismo per una conversione religiosa poco gradita.

Ma cosa deve accadere, peggio di quello che sta accadendo, per comprendere, a livello globale che dobbiamo cambiare qualcosa? 

Forse “dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, come diceva Mahatma Gandhi e probabilmente dobbiamo farlo anche in fretta.

Per concludere tre segnalazioni da ricordarvi:


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